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Reinventarsi? Sì, è possibile.

Anche a 40, 50 oppure 60 anni. A qualsiasi età e in qualsiasi momento.

Negli ultimi tempi sempre più persone mi pongono la stessa domanda: “È possibile reinventarsi alla mia età?”.
Le tempistiche non sono un caso. Ormai da più di un anno stiamo tutti facendo i conti con gli effetti di una pandemia che ha generato dei risvolti tangibili in ogni ambito della nostra vita, compreso quello professionale. Molti di noi hanno perso il lavoro, altri hanno visto cambiare completamente i contenuti della propria professione, altri ancora si sono dovuti adattare ad un nuovo contesto lavorativo, dove le regole del gioco sono cambiate e con esse i rapporti con i colleghi o gli abituali interlocutori.

Tutto questo ha generato una profonda crisi dell’identità professionale e la sensazione che il lavoro che stiamo facendo non abbia più senso. Sentiamo il bisogno di reinventarci, avvertiamo la necessità di trovare una direzione professionale diversa da quella cha abbiamo percorso fino ad oggi e di fare qualcosa di nuovo. Di agire un cambiamento e non di subirlo.
Spesso queste sensazioni sono accompagnate da stati di ansia e di preoccupazione. Non siamo sicuri che stiamo facendo la scelta giusta, temiamo d’illuderci e basta immaginando un cambiamento, abbiamo paura di non farcela e riponiamo una bassa fiducia in noi stessi, sulle nostre risorse e capacità. Altre volte ci sentiamo confusi rispetto alle nostre idee, fantastichiamo su molti progetti, ma non riusciamo a sceglierne uno da cui partire. Facciamo fatica a focalizzare nitidamente la nuova strada professionale che vogliamo percorrere e ci sentiamo ancora più confusi.

C’è una buona notizia: reinventarsi è possibile, a qualunque età e in qualunque momento decidiamo di farlo.

Dobbiamo solo agire facendo un passo alla volta, magari contando sul supporto di un professionista che ci accompagni verso i nostri obiettivi, e seguire qualche piccolo consiglio pratico. Ecco quali.

1. Esplora te stesso e trova la tua strada

Il primo passo è quello più importante: l’esplorazione di sé stessi. Dobbiamo avere accesso a noi stessi, comprendere meglio chi siamo, cosa vogliamo, quali sono i nostri interessi, le nostre passioni, i nostri valori, le motivazioni che stanno alla base della nostra soddisfazione professionale. 

2. Identifica il tuo piano A e il tuo piano B

Una volta effettuata l’esplorazione di sé stessi dovremmo essere in grado di delineare un progetto professionale prevalente e un piano di riserva. Quest’ultimo non è un vero e proprio piano B, ma un secondo piano altrettanto sostenibile e interessante per noi, che possiamo attivare nel caso in cui non sia possibile portare a termine il piano A. Potremmo ad esempio scoprire che il nostro piano A è ricercare lavoro in settori diversi da quelli in cui abbiamo sempre lavorato, e che il nostro piano B è aprire un’attività imprenditoriale autonoma. Oppure potremmo scoprire che il nostro piano A non è affatto cambiare lavoro, ma trovare un equilibrio diverso fra il lavoro che stiamo facendo e le nostre esigenze familiari.

3. Scopri la tua occupabilità

Dopo aver definito il proprio progetto, dovrai verificare il mercato del lavoro e comprendere la tua occupabilità rispetto agli obiettivi professionali che hai individuato, sia per il Piano A che per il Piano B. Il mercato del lavoro richiede la figura professionale che vuoi diventare? Quali sono i requisiti che devi possedere per svolgere quella mansione? Le tue competenze ed esperienze sono in linea con quanto richiesto nel ruolo professionale che hai scelto di svolgere?  

4. Costruisci i tuoi strumenti e mettiti sul mercato

Se le risposte alle domande del punto 3 sono affermative vuol dire che esiste un matching fra il tuo desiderio di reinventarti e la possibilità concreta di raggiungere il tuo traguardo. Ora puoi costruire un piano di azione efficace per inserirti sul mercato del lavoro che hai scelto, e cioè: preparare un cv ed una lettera di presentazione efficaci, analizzare gli annunci di lavoro, costruire un piano di networking con interlocutori chiave per il tuo obiettivo, fare marketing di te stesso, e così via.
Se invece le risposte alle stesse domande sono negative non vuol dire che non puoi reinventarti, ma che il tuo progetto è solo rimandato di qualche tempo. Probabilmente dovrai adeguare le tue competenze e fare quello che in gergo chiamiamo upskilling o reskilling (sviluppo delle proprie competenze, rispettivamente nello stesso ambito lavorativo e in ambito diverso), o semplicemente rivedere i tuoi piani.

Ricorda infine che reinventarsi è sempre possibile, a qualsiasi età, ma farlo senza nessun aiuto può rivelarsi molto complicato.
Ci sono molti professionisti in grado di ascoltarci quando siamo confusi, comprenderci quando sentiamo di esser davanti a scelte complicate e fare da specchio alle nostre paure. Potrei sembrare di parte nel fornirvi questo ultimo consiglio, ma in realtà lo faccio soprattutto perché io stesso ne ho avuto bisogno.



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