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Il curriculum? Sì, ma dell’azienda

Vorrei trovare un ambiente di lavoro sereno.
Vorrei cambiare, ma ho paura di ritrovarmi in una realtà peggiore di quella in cui sono adesso.
Voglio un lavoro tranquillo e pagato in modo dignitoso.
Come faccio a cambiare lavoro senza conoscere prima l’ambiente in cui mi ritroverò?
Non posso permettermi di fare una scelta sbagliata.

Questi elencati sopra sono alcuni dei pensieri, dubbi e sentimenti che le persone mi riferiscono negli incontri di consulenza di carriera, e sempre più spesso mi accorgo di quanto sia diventato importante per le persone non solo il tipo di lavoro, il contenuto di quello che fa, quanto piuttosto le condizioni ambientali e relazionali del luogo di lavoro.
Il livello di benessere personale che l’azienda è in grado di offrire ai suoi dipendenti.

Premesso che i pensieri, le incertezze e le emozioni che il cliente porta all’interno del setting di career counseling rappresentano un’opportunità, sia per counselor che per il cliente, di esplorare e individuare soluzioni per rispondere alla difficoltà del cliente, mi sono chiesto se esistono strumenti capaci di dare una risposta anche parziale ai dubbi e alle domande elencati all’inizio. Ne ho trovati tre e ne ho immaginato un quarto.

GREAT PLACE TO WORK

Un primo indicatore di un luogo di lavoro sano può essere rintracciato nella certificazione aziendale Great place to work.

Si tratta di un istituto mondiale di ricerca sulla cultura organizzativa che, raccogliendo e analizzando le opinioni dei collaboratori e l’esperienza dei dipendenti, certifica le migliori aziende in cui lavorare.
Sul sito di Great Place To Work viene pubblicata, ogni anno, la classifica delle migliori aziende italiane e internazionali sulla base di numerosi indicatori di benessere organizzativo. 
Sono presenti inoltre classifiche ad hoc per categorie specifiche come ad esempio donne, millennials, Sud Italia, diversity & inclusion, e tante altre.

FISHBOWL

Un altro strumento molto interessante è Fishbowl: un’app che ti consenti di entrare a far parte di una community nella quale trovare feedback e commenti di altri utenti, dipendenti, su un buon numero di aziende. È uno strumento ancora poco utilizzato in Italia, ma molto interessante per come è stato concepito. Permette di fare domande sull’ambiente di lavoro e sulla cultura organizzativa di un’azienda, e quindi di ricevere risposte che possono aiutare a decidere se accettare un nuovo lavoro o un nuovo ruolo presso quella specifica azienda prima di esserci fisicamente dentro.

LINKEDIN

L’immancabile LinkedIn. Il social per eccellenza in ambito lavorativo, impiegato nello sviluppo di contatti professionali e nella diffusione di contenuti specifici relativi al mercato del lavoro.
Attraverso LinkedIn puoi metterti in contatto con un ampio numero di professionisti e di persone che lavorano o hanno lavorato presso un’azienda di tuo interesse, e chiedere loro un parere sull’ambiente di lavoro e la qualità di vita che l’azienda offre.

IL CURRICULUM DELL’AZIENDA

Mi permetto di lanciare una provocazione, chi mi conosce sa che sono un sognatore: credo sia arrivato il momento di ribaltare le regole dei processi di selezione.

In un contesto nel quale sono sempre più le persone a decidere dove e come investire le proprie risorse, energie e competenze, per le aziende sarà determinante non tanto occuparsi di selezionare la persona giusta, quanto creare le condizioni affinché la persona giusta scelga di lavorare presso quella azienda.

Saranno in sostanza sempre di più le persone a decidere in quale azienda lavorare e a selezionare l’azienda più giusta per loro. Ecco perché ritengo che le aziende che potranno restare competitive sul mercato saranno quelle che investiranno sull’employer branding (vi rimando a Wikipedia per questo concetto) e su una cultura di benessere psicologico dei dipendenti.

In questo senso, mi piacerebbe che le aziende mettessero a disposizione dei candidati il loro CURRICULUM AZIENDALE, un vero e proprio curriculum dell’azienda.
Come è organizzata, quali sono i progetti più rappresentativi che ha sviluppato nel tempo, quali risultati ha raggiunto, come si trovano i dipendenti, quali competenze sviluppano le persone che lavorano all’interno dell’azienda, quali sono le politiche di sviluppo e di carriera, quali dispositivi, azioni e iniziative concorrono al benessere dei dipendenti e tutte le informazioni utili a farsi scegliere dai candidati.

Credo che un processo di selezione nel quale candidato e azienda condividono in modo trasparente e paritario i rispettivi curriculum vitae, possa condurre a rapporti di lavoro più felici, efficaci ed autentici.

Lavorare in un’azienda sana deve essere un requisito essenziale tanto quanto assumere persone “sane”. E se un’azienda vuole davvero distinguersi dalle altre deve diventare un luogo che si prende cura del benessere delle persone e della qualità dell’ambiente di lavoro in cui esse operano, e magari, dimostrarlo con il proprio curriculum!

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