Imprigionati nel proprio lavoro: il dilemma della gabbia dorata
Ricevo molte richieste d’aiuto che hanno a che fare con uno stato di confusione rispetto alla scelta di cambiare lavoro o azienda. Io lo chiamo il dilemma della gabbia dorata.
Il dilemma della gabbia dorata nasce nelle persone che sono infelici a lavoro. Persone non completamente appagate, ma che allo stesso tempo non sono sicure che cambiare sia la scelta migliore per il loro futuro. Chi vive questo conflitto interiore afferma di sentirsi imprigionato/a in una gabbia dorata, perché qualunque cosa sceglierà di fare, inevitabilmente dovrà rinunciare a qualcosa di importante.
Questa sensazione porta a sabotare le proprie necessità di cambiamento. Le persone si convincono di dare troppa importanza a questo dilemma, arrivando a sentirsi diverse dalle altre.
“Dottore, ma le capitano di frequente situazioni come la mia o sono un caso disperato?“
Mi chiamano davvero “Dottore”, e credo che per la maggior parte dei clienti la scelta del termine non sia casuale. Chi vive il conflitto interiore della gabbia dorata tende a sentirsi un paziente più che un cliente. Un paziente afflitto da una e rara forma di malattia.
Bene, se stai leggendo questo articolo e ti senti in questo modo, voglio dirtelo a chiare lettere: NON SEI UN CASO DISPERATO, e soprattutto NON HAI NESSUNA MALATTIA.
Vivere questo conflitto è normale, è umano, è comprensibile. Può capitare che quando qualcosa della nostra vita personale o professionale non va come avevamo previsto, si manifesti una sensazione di prigionia.
Esiste una soluzione per uscire dalla gabbia dorata?
Certo che esiste una soluzione. Non è preconfezionata e purtroppo non si compra al supermercato, perché per ogni persona ha un equilibrio diverso tra lavoro, vita privata, obiettivi e priorità e la soluzione sta proprio nel cercare e nell’individuare il proprio equilibrio.
A volte è possibile uscire dalla gabbia da soli, senza ricorrere ad aiuti esterni. Più spesso invece, l’aiuto di un professionista può facilitare e velocizzare il processo.
Il mio suggerimento è di rivolgersi a qualcuno che possa aiutarvi a fare chiarezza e ad esplorare questo senso di confusione, e solo in un secondo momento, nel caso abbiate preso piena consapevolezza della volontà di cambiare lavoro o azienda, accedere ad una consulenza di carriera.
Un percorso di counseling ad esempio potrebbe essere molto utile in situazioni di confusione per chiarire e riorganizzare le nostre priorità e supportarci nella fase di scelta, ma anche per gestire e consolidare gli eventuali cambiamenti legati alla gestione del nostro conflitto interiore.